CAMPIONE ITALIANO 2007

MARCHIORI NICOLO’

IL GAZZETTINO lunedì 3 dicembre 2007 BOXE.

Dopo mezzo secolo Nicolò Marchiori regala un tricolore a Spinea

Spinea

Dopo poco meno di mezzo secolo, ritorna a Spinea un titolo italiano di boxe. L’ultimo spinetense a fregiarsi del tricolore fu il compianto Aldo Bianco nel 1958 (l’anno successivo Guerrino Scattolin conquisto’ l’europeo a Londra). Ebbene stavolta, appunto a distanza di 49 anni, ecco Nicolo’ Marchiori divenire campione d’Italia cadetti, in categoria welter.”La scalata al titolo – racconta Nicolo’ – l’ho iniziata a Barge, nel Torinese, con le selezioni interregionali. Mi sono imposto dapprima su Raffaele Marino (Boxe Genova) ed indi sul piemontese Samuel Zingarelli. Per inciso tutt’e due “contati” dall’arbitro. Quindi l’ammissione alle finali nazionali di Bari.”

– Dove le cose son andare per il meglio…

“Come primo avversario m’e’ toccato il campano Vincenzo Cosenza. Azzurro, piu’ alto di me, eccellente tecnico, colpi dritti micidiali, valido nella media distanza. Insomma un osso duro. Dopo una ripresa di studio, ho “spinto” nel round successivo per poi pressare insistentemente, con efficacia, nel tempo di chiusura. Ne e’ uscito un match vibrante, bello, equilibrato, combattutissimo. Son prevalso con minimo scarto: 11- 10. L ‘indomani incontro per il titolo con il laziale Daniel Candido. L’ho atteso inutilmente sul ring. Un forfait, il suo, giustificato con uno stiramento alla spalla.”

– Il pugilato, com’e’ stata la scelta?

“Mi trovavo in comune di Spinea , attendendo l’inizio delle seduta di consiglio (a quel tempo ero sindaco dei ragazzi). Mi passo’ sotto gli occhi il volantino che annunciava la rinascita della Pugilistica Spinea Ring e proponeva ai giovani di frequentare la palestra. Risposi all’invito. Ricordo il primissimo allenamento: venerdi’ 4 marzo 2005. Dopo due mesi e mezzo l’esordio agonistico. Pareggiai con il padovano Festosi, pure lui laureatosi tricolore a Bari.”

– Precedentemente, qualche altra esperienza sportiva?

“Per diversi anni ho praticato il calcio. Con l’allora squadra del Villaggio dei Fiori. Giocavo da punta ed ero bravino, anche.”

– Diciassette anni il prossimo 25 gennaio. Quindi minorenne. Per combattere c’e’ voluto l’assenso dei genitori.

“A denti stretti, me l’hanno concesso. Sono in apprensione quando combatto. Ma, nel contempo, si compiacciono per i miei successi.”

– Sinora, quanti incontri?

“In totale 24: vinti 14, persi 6, pareggiati 4.”

– Quello piu’ esaltante?

“A Codroipo, l’ottobre scorso, contro la rappresentativa del Belgio. Avevo un avversario che si potrebbe definire la mia fotocopia: eguale statura, medesimo atteggiamento tattico, portato ad attaccare. Sono state tre riprese di fuoco. Ho finito stremato, letteralmente. Ho perso per un nonnulla ma, parera’ bizzarro, sono sceso dal ring soddisfattissimo.”

– L’episodio maggiormente amaro.

“Torneo nazionale a Siena, antagonista il lombardo Jacopo Colli. Gran battaglia, battimani a scena aperta per le bravure tecniche, di tutt’e due. M’ha bruciato oltremodo essere dichiarato perdente senza demerito.”

– Nicolò Marchiori cosa chiede al pugilato?

“Ho già avuto molto. M’ha fatto crescere, insegnato il valore del sacrificio. Impari a conoscerti. Sono contentissimo di averlo scelto come sport. Lo rifarei.”

– Il futuro.

“Ovviamente spero che mi vada bene nel prosieguo. Sino al termine del liceo (frequenta il 4. anno allo scientifico Morin, ndr). Poi vorrei entrare all’Accademia Militare di Modena. Magari continuando con la boxe.”

– Titolo italiano da dedicare a chi?

“Innanzitutto ai miei genitori. E nello stesso piano metto gli allenatori Mauro Manfreo e Angelo Ruzza oltre al presidente Giuliano Mozzo. Poi ai compagni di palestra che mi hanno fatto pazientemente da sparring-partner. Infine a tutti coloro i quali non credevano in me. Non erano pochi…”.

Francesco Marcuglia